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Online - Fabri Fibra è tanta roba

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fabiuch92
view post Posted on 20/11/2010, 14:20     +1   -1




FABRI FIBRA E´ TANTA ROBA

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Entro nella gigantesca sala riunioni della Universal; dalle vetrate si vede parte della periferia di Milano e la strada adiacente dove c´è una scuola che esonda di studenti; alcuni di loro probabilmente amano Fibra e scrivono parte dei suoi testi sui loro diari ancora abbastanza nuovi, mentre altri lo odiano, per mille motivi. E´ così; Fibra o lo ami o lo odi, non ci sono messe misure.

Fabri Fibra è seduto in un angolo della sala; è vestito con un paio di jeans e la felpa della tuta rossa.

"In questi giorni di promozione discografica molti giornalisti mi hanno chiesto perché vestivo così. Secondo loro ora che sono un´artista di successo dovrei vestirmi in modo più ´adeguato´. Quando sono andato all´estero è ho visto l´Italia da fuori ho capito molte cose. Qui conta solo fare ´bella figura´ ed è per questo che ci omologhiamo tutti. Qua in Italia a trent´anni nella nostra testa scatta una molla che ci fa abbandonare tutte le nostre inclinazioni fino a quel giorno; da lì in poi iniziamo a vestirci tutti uguali, a comprare le stesse cose, a guidare le stesse macchine; così facciamo bella figura. All´estero l´italiano in vacanza lo riconosci subito; ci hanno programmato per mettere la camicia bianca, perché se hai quella vuol dire che sei uno che lavora sodo tutto l´anno e ti puoi permettere di fare le vacanze e vestirti bene".

Prima di essere rapper, Fibra è un osservatore, che guarda con curiosità la realtà e si pone delle domande; le sue canzoni non sono tanto una risposta a queste domande, ma le domande stesse.

Ascoltare “Controcultura” è come ingurgitare tutte le immagini più turpi della nostra società, per poi vomitarle e sentirsi finalmente puliti.
"Tutta quest´attenzione per il vestito è sintomatico. Sono anni ormai che l´attenzione viene posta su me ´personaggio´ e non sulle mie canzoni. Nessun giornalista mi ha fatto una domanda su un brano di ´Controcultura´ o perché dico determinate cose. Invece fuori dall´Italia giudicano le canzoni, non il personaggio".

All´estero. Ma è l´Italia il punto focale di “Controcultura”; i riferimenti sono tutti italiani, la cultura che viene criticata è quella tricolore, non quella mondiale. Perché molte delle basi dei brani sono fatte da americani allora?
"Inizialmente ho contattato numerosi produttori italiani, ma mi sono accorto che, purtroppo, quando vengono a sapere che le stanno facendo per me ci mettono dei suoni più ruffiani, perché pensano che, non rivolgeldomi più solo ad un pubblico underground, abbia bisogno di basi più ´radiofoniche´. Allora ho deciso di rivolgermi negli Stati Uniti dove non mi conosce nessuno, così ho iniziato ad ottenere delle basi su cui mi potevo esprimere".

Per dirla tutta, però, qualcosina di più ruffiano c´è sul disco, vedi il probabile secondo singolo Tranne te.
"Cerco di non dimenticarmi che è vero che molti dei miei fan sono grandi ascoltatori di musica hip hop, ma altrettanti non lo sono ed in ogni disco cerco di mettere qualcosa anche per loro, qualcosa di più accessibile. E poi cerco di prendere queste persone e di avvicinarle all´hip hop italiano, voglio fargli conoscere la scena di cui sono il prodotto, fargli capire che non ci sono soltanto io; in questo modo gli ascoltatori possono paragonarmi ad altri rapper italiani e non valutarmi più solo per il mio ´personaggio´, ma anche in relazione agli altri che fanno questo mestiere. Per questo ho fatto il mixtape ´Sonocazzimiei´; volevo far conoscere i rapper italiani anche a chi non ascolta hip hop italiano. Ed ai miei colleghi dico di raccontarsi di più; negli anni ‘90 bastava fare una bella canzone che la gente ti stimava. Non c’era bisogno di doversi raccontare come oggi: infatti penso di non aver mai letto un´intervista a Deda, che è considerato uno dei rapper migliori degli anni ´90. Oggi non puoi più permetterti di fare una canzone e non spiegarla; purtroppo vedo che molti rapper non sentono l´esigenza di esporsi".

In effetti Fibra è esposto da anni. Quando è uscito il suo web-album “Quorum” i giornalisti hanno subito ribattuto la notizia del brano “contro Marco Mengoni”; implicitamente hanno voluto che il lettore si chiedesse se era giusto che un artista attaccasse un altro artista su disco e non se esistesse un problema nel panorama musicale italiano con l´essere dichiaratamente omosessuali.

In “Controcultura” Fibra si espone moltissimo, ma non si racconta tantissimo, almeno non quanto negli altri dischi.
"Quando faccio un disco cerco di farlo il meglio possibile per il periodo in cui esco. In passato ho dovuto raccontare molto di me stesso così che la gente capisse perché dicevo determinate cose. Per questo disco, però, non ho voluto focalizzare troppo l´attenzione su di me e sul mio passato, perché vedo che già viene fatto da molti nella cultura dominante. E se oggi vedo in classifica dischi di 7 brani con un immagine bellissima, io ho voluto farne uno con un immagine brutta, con le mie cervella in copertina, che avesse tanto contenuto; uno sguardo a 360 gradi sulla cultura e sulla politica. Perché l´ho fatto? Perché nessuno ne parla".



La politica. Bossi e Berlusconi sono comparsi nell´ultimo video di Fibra Vip in Trip, come se fossero due maschere del carnevale le cui avventure dovunque le metti fanno un po´ ridere ed un po´ riflettere. Peccato che manchi Fini. Forse Fibra aveva già previsto il divorzio...
"In realtà ho messo solo Bossi e Berlusconi perché per me sono i protagonisti borderline della politica italiana. Bossi rappresenta l´estremo della politica disfattista; per lui i problemi si risolvono eliminandoli, ma non conosce neanche il Yin e Yang (un concetto della filosofia cinese, nda); se ne rimarrà solo uno il male ci sarà comunque perché è dentro di noi. Berlusconi è il pubblicitario che per non fare più il suo lavoro si mette a fare il politico e si ritrova di nuovo ancora a fare il pubblicitario. Ho iniziato ad occuparmi di politica perché é da quando sono giovane che non vedo un cambiamento e tutti i nostri politici sono settantenni. Nel mio quartiere i settantenni fanno fatica ad attraversare la strada".

web: www.fabrifibra.it

Oliver Dawson
(18 novembre 2010)
 
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